Professore emerito alla Rockefeller University, Emil Claus Gotschlich è stato determinante per lo sviluppo del primo vaccino contro la meningite nel 1970. Su PNAS Rino Rappuoli, direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo di Siena, traccia un ritratto professionale e umano dello scienziato scomparso il 14 febbraio 2023.
Dalle origini della sua famiglia, che vanta una lunga tradizione nel campo della medicina, ai suoi studi presso il Collegio Papio di Ascona, gestito dai sacerdoti dell’Ordine Benedettino, dove Gotschlich ricevette un’istruzione italiana; fino al 1950 quando si trasferì negli Stati Uniti. Qui Gotschlich studia medicina e nel 1959 si laurea alla New York University. Poco dopo, presso la Rockefeller University, entra a far parte del laboratorio di Maclyn McCarty – noto per la scoperta e dimostrazione sperimentale che l’acido desossiribonucleico (DNA) è il portatore dell’informazione genetica – dove approfondisce i metodi scientifici di McCarty e pubblica importanti articoli. Nel 1966 si arruola nell’esercito come capitano del Corpo medico presso il Walter Reed Army Institute of Research di Bethesda nel Maryland, e mette a frutto le sue conoscenze scientifiche per combattere la meningite da meningococco nelle truppe americane impegnate nella guerra del Vietnam.
Nel corso della sua esperienza nell’esercito, Gotschlich è riuscito a sviluppare vaccini contro il meningococco A e C, dimostrando la sua efficacia sulle reclute militari. Una scoperta poi trasferita all’Istituto Merieux che ha prodotto più di 80 milioni di dosi di vaccino polisaccaridico meningococcico A e C utilizzato in Brasile per fermare l’epidemia meningococcica nel Paese e in diverse regioni africane.
Una scoperta che ha aperto la strada allo sviluppo di molti altri vaccini polisaccaridici capsulari batterici, come quelli sviluppati da John Robbins, che oltre a diventare suo grande amico collaborò con Emil Gotschlich per lo sviluppo di altri vaccini contro i sierogruppi ACW e Y del meningococco, 20 sierotipi di pneumococco, H. influenzae e S. typhi.
Una straordinaria carriera scientifica, quella di Gotschlich, che ha rivoluzionato il campo della vaccinologia per il meningococco e che Rino Rappuoli ripercorre nell’articolo anche attraverso il racconto del suo personale rapporto che lo legava al grande scienziato, considerato tra i pionieri nel campo dei vaccini. “Quando entrai nel laboratorio di Emil nell’inverno del 1979, non ero del tutto consapevole di quanto fosse famoso a quel tempo – ricorda Rappuoli su PNAS- Aveva appena ricevuto il premio Lasker per aver ideato tecniche chimiche innovative che hanno permesso lo sviluppo di un vaccino efficace contro il meningococco, e il suo laboratorio era impegnato a condurre la sierologia delle sperimentazioni sul vaccino. Il mio progetto era sviluppare un vaccino contro il gonococco, un batterio imparentato con il meningococco, che causa una malattia a trasmissione sessuale“.
Rappuoli ricorda, soprattutto, il sodalizio scientifico e amicale che lo ha sempre legato a Gotschlich e che non si è mai interrotto, neanche quando lo scienziato italiano aveva lasciato il suo laboratorio alla Rockefeller University. Un legame speciale condito sempre da preziosi consigli scientifici e incoraggiamenti che, come ricorda Rappuoli: “hanno influenzato positivamente il corso delle mie ricerche”.
Oltre che in laboratorio Emil Gotschlich diede un fondamentale contributo alla scienza anche nel ruolo di presidente dell’Institutional Review Board (IRB) del Rockefeller University Hospital, innovando il campo della medicina sperimentale. Un tesoro di conoscenza e di riconoscenza che, come conclude Rappuoli, si esprime attraverso: “un’immensa gratitudine per l’eredità che Gotschlich ci ha donato incondizionatamente“.
Clicca qui per leggere la retrospettiva su PNAS: Emil Gotschlich: Physician–scientist and vaccine pioneer (1935–2023)